Rassegna Stampa
ANSA, 5-06-2023
Torna il Salone dell'Umorismo di Bordighera con Quino e Jahoda
La rassegna dal 22 al 25 giugno nella ex chiesa anglicana
Bordighera dal 22 al 25 giugno ospiterà la 53^ edizione del Salone internazionale dell'Umorismo, l'evento creato da Cesare Perfetto. La manifestazione rappresenta un punto di riferimento nel mondo che ruoto attorno all'umorismo.

La location principale sarà l'Ex Chiesa Anglicana che ospiterà comici provenienti da tutto il mondo. Quest'anno la rassegna torna con il concorso per disegnatori professionisti e i suoi premi: Palma d'Oro, Dattero d'Oro e Dattero d'Argento. Il tema sarà il mare, declinato in tutte le sue forme. Al concorso si sono iscritti 400 disegnatori provenienti da 71 paesi. Al centro di quasi tutti i disegni l'ambiente. E proprio il manifesto di questa edizione è una tavola di Quino dedicata al mare.

Tra gli ospiti del Salone Wow Museo del Fumetto di Milano, gli Amici del Fumetto con le strisce storiche di Bruno Calatroni dal 1930 al 1960, lo sceneggiatore Walter Fontana e la ricercatrice Maddalena Jahoda che tra aneddoti divertenti e nozioni scientifiche racconterà perché oggi più che mai è fondamentale proteggere i cetacei, l'umorista Milko Dalla Battista e Claudio Mellana che racconterà come il disegno umoristico debba essere senza parole.

La serata di premiazione si terrà il 25 giugno alle ore 21 al Cinema Olimpia. Non solo saranno premiati i migliori disegnatori, sarà conferito il Ramo di Palma d'Oro alla carriera a Francesco Salvi, poliedrico artista e interprete della comicità della scuola milanese. Ci sarà, inoltre, una sezione omaggio dedicata a Joaquín Salvador Lavado Tejón, in arte Quino, creatore della celebre Mafalda mentre Massimo Marchiori, in arte Stari Ribart, farà scoprire al pubblico come la plastica recuperata dal mare può diventare arte.

EIRIS, 13-03-2023
Equipe Interdiciplinaire de Recherche sur l'Image Satirique
Muto come una vignetta – Elogio del disegno umoristico senza parole
Claudio Mellana, Edizioni Il Pennino, Turin 2023, 304 pages, 40 euros.
Les Editions Il Pennino de Turin proposent un nouvel ouvrage magnifique de Claudio Mellana (cf. notre recension récente de son ouvrage bibliographique sur la presse satirique et humoristique du Piémont et de la vallée d’Aoste). Ce livre de plus de 300 pages offre un nombre considérable de caricatures sans paroles excellemment reproduites, émanant d’environ 300 artistes différents de renom, parmi lesquels, pour les plus mentionnés, André François, Bosc, Chaval, De Angelis, Hans Fischer, Quino, Yrrah et Claudio Mellana lui-même. Dans sa postface, Dino Aloi souligne le goût de l’auteur pour ces vignettes ou histoires sans paroles qui ne peuvent s’appuyer sur une légende ou du texte pour décrire ou convaincre et doivent immédiatement toucher le lecteur.

Le livre est divisé en une petite trentaine de chapitres. Les premiers traitent du rire, du dessin sans parole, les suivants sont consacrés à des thèmes comme l’amour, l’art, les enfants, les femmes, le travail, la musique, la politique… À chaque fois, Claudio Mellana propose une petite introduction avant les reproductions de caricatures.

Comme il le signale lui-même, la majeure partie des oeuvres proposées sont plus humoristiques que satiriques (p. 36), Le dessin d’humour s’accommode-t-il plus facilement du manque de texte que le dessin satirique ? Cette question mérite à coup sûr d’être approfondie. Cela dit, la rubrique « politique » de cet ouvrage prouve à quel point la satire visuelle peut fort opportunément se passer de légende ou de bulles.

On ne peut que féliciter Claudio Mellana pour le travail imposant de collecte qu’il a effectué et se réjouir de la très grande variété des documents proposés. On ne peut également que conseiller la lecture de cet ouvrage dans lequel sont réunies tant de vignettes de grande qualité qui sont étonnamment ( ?) très « parlantes ».

JCG
Tuttatoscana, 27-02-2023
Libri
Giuseppe Pitrè “Breve storia del pesce d’aprile”, Graphe.it
Con un saggio introduttivo di Carlo Lapucci e una appendice di Roberta Barbi.
Illustrazioni a colori, Pagine 95, prezzo 9 euro.

Alla scoperta di una delle più longeve, simpatiche e misteriose tradizioni italiane (e non solo.
Perché si fanno i pesci d’aprile? L’autore di questo volumetto decide di andare al fondo della questione, ricostruendo con cura fonti scritte, filastrocche dialettali e testimonianze storico-mitologiche non soltanto italiane, bensì internazionali: sembra proprio che l’origine dello scherzo si perda nella notte dei tempi, benché i suoi effetti siano trasversali (almeno in Europa) negli ultimi due o tre secoli.
A corredare il godibile trattato di Giuseppe Pitrè (pioniere dell’etnologia nazionale, 1841-1916) ci sono due altrettanto autorevoli contributi. L’ampia introduzione di Carlo Lapucci contestualizza l’argomento, con leggerezza, sul piano antropologico. Questa consuetudine del pesce d’aprile sembra andare a braccetto con la mutevolezza della stagione, il cambio d’abito e di generazione: quella nuova, nella tradizione popolare, vien messa alla prova nella speranza che diventi presto abbastanza furba da cavarsela nella vita. A chiudere il libro una spassosa appendice di Roberta Barbi, che ha raccolto le burle più famose e riuscite di cui si abbia memoria, dal XIII secolo a oggi. Il testo è arricchito da illustrazioni a colori di Antonio Rubino, Dino Aloi, Milko Dalla Battista, Lido Contemori, Carlo Squillante, Gianni Audisio e Gianni Chiostri.

Il più riuscito pesce d’aprile è forse la stessa ricerca dell’origine dell’usanza del pesce d’aprile, alla quale sono stati mandati tanti inutilmente facendoli tornare con un pugno di mosche in mano. Siccome l’origine più che oscura è ignota, ognuno ha sbrigliato la propria fantasia, contribuendo a formare una specie di saga delle origini, che ha confermato come l’elemento fondante logicamente provato di questa tradizione non lo conosciamo, almeno per ora, e temo che difficilmente uscirà fuori. Quest’usanza ha diffusione in gran parte d’Europa e in America, per ora senza che nessuno abbia potuto certi carne ragionevolmente l’origine e di certo si può dire poco.

L’espressione “pesce d’aprile” si trova attestata il Italia per la prima volta nel 1875, mentre in Francia si può risalire al 1655. Nelle varie lingue in cui si trova la locuzione le strade della ricerca riconducono alla lingua francese e quindi l’ipotesi più ragionevole è che l’usanza possa aver avuto inizio e abbia ricevuto il battesimo nella terra del poisson d’avril. (dall’introduzione di Carlo Lapucci)

Aosta Cronaca, 26-02-2023
Muto come una Vignetta
Il libro che prima o poi dovrai comprare
Il riso fa buon sangue

Lo so, penserete alla solita truffa ma ho prove certe che effettivamente leggere il mio libro faccia miracoli. Meglio del Danacol, abbassa il colesterolo tanto che non riuscite neppure più a trovarlo.

Non parliamo poi della glicemia e della prostate che diventa grande come un pisello. Proprio ieri ho ricevuto una telefonata dall'OMS che mi ha chiesto l'autorizzazione a farne una nuova edizione ma retard, in modo da far ridere anche quando si sta dormendo. Più a lungo si ride e meglio si sta. Dunque non perdete l'occasione e rivolgetevi subito all'editore: Il pennino.

Ammetto che il prezzo non è propriamente a buon mercato ma 304 pagine a colori, formato A4, brossura in filo di refe con copertina di Milko Dalla Battista richiedono un piccolo sacrificio. E poi sulla salute sapete che non bisogna risparmiare.

304 pagine a colori, formato A4, brossura in filo di refe con copertina di Milko Dalla Battista.

Claudio Mellana